IL DIVANO SUL MARE

Il Grande Pupazzo aveva appena annunciato a reti unificate che non ci sarebbero piu’ state zone colorate, il lockdown sarebbe stato totale, “Io Resto a Casa” sarebbe stato imposto per legge.

Cosi il video gioco, come lo chiamava K., divenne piu’ divertente, ora quel percorso da casa alla spiaggia avrebbe avuto una difficolta’ maggiore, evitare i vigili urbani, 10 punti, era il livello di partenza, il piu’ facile, evitare i carabinieri 20 punti, si poteva contare sempre sulla possibilita’ d’inventarsi qualche scusa surreale, la polizia 50 punti ed infine nascondersi alla vista del grande eliccottero bianco, 100 punti.

Ma ora con il proclama del Grande Pupazzo e la “gravita’” della situazione ad esso conseguente, i punti sarebbero immediatamente raddoppiati.

K. sin dall’inizio del video gioco aveva raccolto oltre 20mila punti, praticamente era riuscito ad arrivare alla spiaggia ogni giorno e aveva potuto godersi quelle lunghe camminate solitarie sulla sabbia dorata fino alla foce del fiume, ancora oggi ne mantienre un ricordo stupendo, mai si era vista tanta bellezza in cotanto silenzio nelle prime calde giornate di primavera, spesso si spogliava e completamente nudo e cantando a squarcia gola si tuffava in quel limpido e freddo mare accompagnato dai gabbiani che sembravano finalmente felici di avere compagnia.

Eppure, in quel giorndo di inizio Marzo, proprio quando il Grande Pupazzo raggiungeva l’apice del video gioco, K. raggiunse l’obiettivo finale, il grande divano sul mare, era sito proprio laggiu’, dietro la foce del fiume, accanto alla riva, disposto in quella posizione da qualche santo in paradiso. Ancora oggi K. ricorda con grande malinconia e perfino un senso di rammarico, i bellissimi sogni di quelle dormite di prima primavera sul grande divano sul mare alla fine di ogni video gioco